Allacciate le cinture, si parte!
Per dove?
Tranquilli, nessun aereo da prendere ma vicino alle nostre case, anche in minimi spazi verdi, si cela un mondo da lasciare a bocca aperta anche il più smaliziato degli esploratori.
In questi ultimi anni si parla molto di ambienti degradati, deforestazione, discariche, fumi, inquinamento elettromagnetico ed un sacco di altri gravi problemi.
Per fortuna, esistono ancora degli ambienti che permettono, ad una fauna "minore", di vivere senza grossi problemi, riuscendo a concludere felicemente il loro ciclo vitale malgrado la nostra presenza invadente e distruttiva che minaccia il loro habitat.
Io sono appassionato di natura da sempre, negli anni ho fatto diversi trekking impegnativi, da quello in Nepal intorno all'Everest salendo cime e passi oltre i 5500 metri, per andare poi al Circolo Polare Artico e percorrere 300 chilometri con i cani dormendo in tenda, fino al trekking tra Laos, Tailandia e Cambogia dormendo in sperduti villaggi nella foresta.
Però, grazie alla fotografia naturalistica che pratico da cinque anni, mi sono reso conto dell'esistenza di un "mondo ai più nascosto", e sorprendentemente a due passi da casa nostra!!
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Potamon fluviatilis, il fiero e tenace Granchio d'acqua dolce |
Per esempio, mentre sto scrivendo la bozza di questo articolo, sono sul terrazzo di casa mia, a un chilometro da Chiavari, sulla riviera ligure, circondato sia da costruzioni che da parti verdi alberate.
Alzando gli occhi noto due (solite) Poiane che volteggiano sopra di me, una moltitudine di rondini e, spegnendo la "maledetta" televisione che tanto ci distrae ed ipnotizza, sento il frinire di centinaia di cicale.
Ma voi, avete mai visto una cicala? Io le ho sentite per una vita ma solo quando ho deciso di fotografarle ne ho scoperto la forma e la bellezza rimanendo a bocca aperta!
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Una bella cicala in controluce |
Questo piccolo esempio per dimostrarvi che con ricerca e tenacia, senza fare tanta strada, abbiamo la possibilità di fotografare, o anche semplicemente osservare, "esserini inconsueti", animaletti che sembrano provenire dall'altro capo del mondo ed invece sono vicinissimi alle realtà urbane nelle quali viviamo stressati, con mille impegni, sempre di corsa e quindi distratti e con i paraocchi che impediscono di vedere quanto di "naturale" ci circonda.
La ricerca che ho fatto in questi anni sul mio territorio ha riservato sorprese interessantissime, direi quasi stupefacenti.
Ad esempio non mi sarei mai immaginato che a poco più di un'ora da casa, nella mia amata Val d'Aveto, si trova un piccolo laghetto nel quale, a primavera, centinaia di Rana temporaria , in mezzo all'ultima neve e ghiaccio, si svegliano, radunandosi nel piccolo specchio d'acqua con un unico intento….riprodursi!
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Rana temporaria, momenti della deposizione di questo splendido anfibio, Val d'Aveto |
Depongono milioni di uova fino a saturarlo, e a quel punto, salgono su questa enorme massa gelatinosa e continuano a deporre strato su strato.
Questa è una manifestazione della natura direi unica e sorprendente, l'ho "inseguita" per tre anni senza mai essere presente al momento giusto, ma quest'anno sono stato ricompensato abbondantemente per i sacrifici dovuti agli appostamenti nella neve e nel ghiaccio!
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Rana temporaria, momenti della deposizione di questo splendido anfibio, Val d'Aveto |
Avete mai visto una Granchio di fiume (Potamon fluviatilis)? Per quanto mi riguarda, non ne conoscevo neppure l'esistenza!
Eppure, in un corso d'acqua a pochi chilometri da Chiavari, vive localmente abbondante! La ricerca l'ho svolta prima su libri, internet ed infine su pubblicazioni di diversi musei, dopodiché, passati alcuni mesi, ecco finalmente l'uscita sul campo ed il risultato è arrivato al primo colpo.
E' un crostaceo "massiccio", molto forte, scava profonde tane sotto le pietre o nell'argine del corso d'acqua e vi assicuro che l'emozione del ritrovamento è stata tanta, pari alle difficoltà avute per riuscire a fare foto "decenti".
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Potamon fluviatilis, il fiero e tenace Granchio d'acqua dolce |
Altro crostaceo decapode oggetto delle mie ricerche è stato il gambero di fiume. (Austropotamobius pallipes). In questo caso mi sono intestardito volendone trovare gli "ultimi" esemplari sempre nella mia Val d'Aveto, a un'ora scarsa di macchina da casa.
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Austropotamobius pallipes, o gambero di fiume, Val d'Aveto |
Quanto ci ho messo? Un anno e mezzo! In questo caso oltre ai libri ho fatto decine di "interviste" a persone del posto per poi andare a verificare le loro segnalazioni nei torrenti, mi ci è voluto parecchio, uscite notturne comprese, però sono stato, anche in questo caso, ripagato con grande soddisfazione.
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Austropotamobius pallipes, o gambero di fiume, Val d'Aveto |
Intorno a casa mia ci sono molti boschi di castagno e poco più in alto di faggio. Siete mai stati all'interno di boschi come questi, tra Marzo ed Ottobre in una giornata di pioggia? No?
Peccato, avreste potuto fare incontri molto interessanti. Sto parlando della Salamandra pezzata (Salamandra salamandra). Avete presente quegli elegantissimi animaletti gialli e neri, sempre "viscidi"?
Ne avreste potute trovare parecchie, belle tranquille a gironzolare sul terreno bagnato.
E vi assicuro che fotograficamente sono uno spasso, sia sulle foglie secche che sul muschio verde.
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Salamandra salamandra, o Salamandra pezzata con la sua inconfondibile livrea, Val 'd'Aveto |
Salamandra salamandra, larva di Salamandra pezzata con la sua inconfondibile livrea, Val 'd'Aveto |
E se la fortuna (e la tenacia) vi assistono, potreste anche trovare una specie di salamandra tanto rara quanto esteticamente favolosa, parlo della Salamandrina dagli occhiali o più correttamente la Salamandrina perspicillata.
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Salamdnrina perspicillata, o Salamandrina dagli occhiali, Val d'Aveto |
La mia intraprendenza e curiosità, mi ha portato a visitare grotte e miniere abbandonate in una valle a quattro chilometri da casa mia. (fatelo SOLO accompagnati da esperti!).
All'interno di questi ambienti ipogei, vi è un ecosistema del tutto particolare e direi sorprendente. Vi possiamo trovare funghi che crescono nella completa oscurità, ragni, lumache carnivore, diverse specie di falene, felci e non per ultimi anfibi e mammiferi.
Uno degli incontri più facili da fare è quello con il Geotritone, un anfibio che in questi ambienti estremi si trova perfettamente a suo agio!
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Speleomantes strinatii, o Geotritone, vive in grotte e cavità, Val 'd'Aveto |
Però la grande emozione scatta quando vi trovate faccia a faccia con una colonia di pipistrelli in riposo diurno, (In Inverno MAI disturbarli!), in questo caso si tratta di Rhinolophus ferrumequinum.
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Rhinolophus ferrumequinum, o Pippistrello ferro di cavallo, Val Graveglia |
Non avevo mai visto un pipistrello da vicino e sono rimasto molto stupito dalla pelliccia che li ricopre, dall'estensione delle loro ali e dalle piccole dita con le quali, tramite minuscole unghie, riescono a rimanere appesi a testa in giù per mesi!
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Rhinolophus ferrumequinum, o Pippistrello ferro di cavallo, Val Graveglia |
Durante le mie ricerche, mi sono imbattuto in un essere che definirei "Alien" e dalla foto capirete il perchè!
Dopo aver ricevuto "la dritta" da un caro amico erpetologo, siamo andati a cercare una mantide molto particolare, l'Empusa pennata.
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Empusa pennata, una Mantide veramente particolare e rara! |
Vive in campi molto aridi, staziona sui fili d'erba secca e vi assicuro che data la piccola dimensione ed il perfetto mimetismo è realmente difficile vederla.
Fortunatamente l'ho trovata alla prima uscita e naturalmente la location nella quale vive è a poca distanza da casa.
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Empusa pennata, una Mantide veramente particolare e rara! |
Restando sempre vicinissimi a casa, non possiamo dimenticarci delle fatine dei prati, cioè le libellule! Se avete voglia di alzarvi all'alba, se non avete paura di bagnare di rugiada scarpe e pantaloni allora siete pronti per perlustrare con molta attenzione un prato, guardare bene sugli steli d'erba e rimanere stupiti della vita che troverete!
Al mattino presto, moltissimi insetti, dopo aver passato la gelida notte riposando, sono troppo infreddoliti per scappare e quindi si possono osservare e fotografare con tutta calma.
Questa libellula (Sympetrum fonscolombii femmina), è un capolavoro della natura, però l'unico modo per godere delle sue grazie è la macrofotografia.
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Sympetrum fonscolombii, femmina, mentre riposa all'alba, Val d'Aveto |
Fra gli insetti è forse quello con il sistema di volo più completo e potente, è un predatore temibilissimo e perlustra in continuazione il suo territorio di caccia fermandosi sul bordo di stagni o pozze quasi sempre sullo stesso posatoio.
Ma lo sapete che, proprio in questi stagni, sempre vicino a casa, dimora un predatore ancora più temibile e spietato? Sto parlando della fase larvale delle suddette libellule, non vorrei davvero essere nei panni di un girino che vive nello stesso stagno!
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Aeshna cyanea, larva di una futura libellula, Val Graveglia |
Guardando attentamente sempre nella stessa acqua, potreste avere la fortuna di vedere un dinosauro in miniatura. Non scherzo, il Tritone crestato me lo ricorda tantissimo e con un minimo di conoscenza e ricerca è un altro soggetto inconsueto e sconosciuto ai più con il quale potreste fare conoscenza non lontano dalla vostra abitazione.
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Tritone carnifex, o "Crestato", il più grande in Italia, Val d'Aveto |
In un'altra valle, sempre a pochi chilometri da casa mia, vive una rarità purtroppo in forte rarefazione, la Bombina pachypus o Ululone dal ventre giallo!
Per questo incontro devo ringraziare un caro amico erpetologo che si è fidato di me svelandomi la location tenuta giustamente segreta.
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Bombina pachypus, o Ululone dal ventre giallo, Val Fontanabuona |
Naturalmente, una volta giunti sul posto e trovandolo "ricco di Ululoni", se vi foste informati bene, allora inizierete la ricerca del suo predatore principale, ovvero la natrice dal collare o Natrix natrix.
Non ci ho messo molto a trovarne una nei pressi della piccola pozza del torrente degli Ululoni e a questo punto il cerchio si è chiuso. Preda e predatore sono in un delicato equilibrio di forze sulle quali incombe, come sempre, la possibilità che l'uomo ci metta le mani facendoci perdere irrimediabilmente queste ricchezze naturalistiche di casa nostra, e questo sarebbe un vero peccato!
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Natrix natrix, o Biscia dal collare, Val Fontanabuona |
Spero che questo mio breve racconto serva a sensibilizzare molte persone verso il rispetto della natura e nello stesso tempo funzioni come "stimolante" per la sana curiosità.
Come notate ho avuto accesso a informazioni importanti tramite varie fonti, libri, internet, amici esperti e persone che vivono sul posto, unite a tutto ciò una buona dose di tenacia ed i risultati prima o dopo arriveranno.
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Misumena vatia, o Ragno camaleonte, Val d'Aveto |
Hesperia comma, splendidamente ricoperta di rugiada all'alba, Val d'Aveto |
Ricordate, la natura è tutta intorno a noi, aerei non bisogna prenderne e a volte non serve neppure la macchina per riuscire ad emozionarsi di fronte a tante piccole ed indifese creature.
Abbiatene rispetto!
Al prossimo Report!!!!
Claudio Pia
(Report composto partendo da un mio articolo uscito sulla Rivista "Trekking&Outdoor di Agosto 2010)
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